Tragedia borghese di Friedrich Schiller scritta nel 1783, rappresentata nel 1874
e pubblicata l'anno dopo col titolo
Luisa Miller, dal nome della
protagonista, figlia di un povero musicante e innamorata di un giovane
aristocratico, Ferdinando, il cui padre è il potentissimo ministro
Walter. Amore contrastato. Il ministro, che ha fatto imprigionare il padre di
Luisa, la fa convincere a scrivere un'affettuosa lettera al maresciallo di corte
per affrettarne la liberazione. La lettera finisce nelle mani di Ferdinando,
che, credendo Luisa infedele, l'avvelena e si avvelena. Tragedia a forti tinte,
ingenua nel contrapporre due mondi, uno tutto buono e uno tutto cattivo,
melodrammatica (Salvatore Cammarano ne trasse un libretto per Giuseppe Verdi).
Questa rimane nella storia del teatro la prima opera in cui è stata
portata sulla scena con tanta immediatezza ed efficacia la vita borghese e la
realtà sociale tedesche.